giovedì 27 agosto 2015

New Entry: sandali Cinti in edizione limitata (e di cui nessuno sapeva nulla)

[Use Google Translate in the right column to translate into your language!]

Ho recentemente pubblicato su Instagram uno scatto del mio ultimo acqusito (ce ne sarebbero anche altri, ma tutto a suo tempo... che non ho, in verità, ma è un dettaglio), una foto sgranata fatta al volo col cellulare in attesa di una macchina fotografia seria, eppure quella foto ha riscosso un inaspettato successo, perché diverse utenti femminili mi hanno chiesto un po' ovunque il nome della marca e dove potessero trovare questo sandalo:





Mi sono sentita un po' in imbarazzo a rispondere che si tratta di un modello dell'attuale collezione estiva - in saldo quindi dai primi di luglio - mai pubblicizzato da Cinti: sul sito ufficiale non era presente, on line in generale è già tanto riuscire a trovare una microscopica foto. Ma nei negozi monomarca era in vendita eccome, in due varianti di colore, tra l'altro: ciclamino e giallo oppure verde e blu. L'avrei comprato ben prima dei saldi - si tratta di un sandalo realizzato in pelle scamosciata con piping in vera pelle - ma il costo (179,00 euro) unito al fatto che la suola non è di cuoio mi hanno fatta rinunciare all'acquisto, anche se il commesso mi aveva fatto notare che si trattava di un'edizione limitata e che la versione viola e giallo che piaceva a me si stava esaurendo.
Ora, un sandalo tanto delizioso - con la shoeclip in vera pelle a forma di fiore che si può posizionare dove si vuole - io l'avrei pubblicizzato in ogni anfratto possibile, invece la divisione marketing di Cinti l'ha fatto misteriosamente passare sotto silenzio. Ancora adesso, se fate una ricerca per immagini su Google, non lo troverete mai. Misteri del mondo fescion.
Alla fine quindi me ne ero del tutto dimenticata, è stata Shoegal ad avvertirmi che a Euroma2 (CC di Roma) era in saldo al 50% e c'era il mio numero. Quindi a lei il mio grazie imperituro:






In genere non amo gli accostamenti azzardati di colori tanto appariscenti, ma avendo ricevuto in regalo un abito proprio del colore della tomaia, quando ho visto questi sandali dalla vetrina del negozio mi si è accesa una lampadina. Ripeto, li avrei comprati subito se il prezzo non fosse stato francamente troppo alto, per un modello sì in vera pelle scamosciata, ma con la suola in caucciù (o quel che è, comunque non cuoio). Se davvero ci tenevano a fare un sandalo di qualità, avrebbero dovuto farlo fino in fondo. 
Ok, confesso che li avrei acquistati comunque in saldo, abito o non abito da abbinarci: la linea perfetta del modello, col suo tacco sottile e svettante, mi ricorda molto i classici proposti a più riprese dai grandi stilisti, ma senza il fiore sarebbe stato solo un sandalo come un altro.
Se piace anche a voi e vivete a Roma, correte a Euroma2 prima che sia troppo tardi. ;-)

martedì 21 luglio 2015

New Entries: Louboutin's Pigalle Follies "opaline" + So Kate black patent

[Use Google Translate in the right column to translate into your language!]

Sono passati più di 2 mesi dall'ultimo post, che risale addirittura a maggio, me ne scuso, purtroppo non ho molto tempo per stare dietro al blog, ma la mania per le scarpe non si è affievolita, i miei acquisti sono solo diventati più mirati: o spendo davvero poco oppure mi sveno, ma una volta sola. Tra maggio e l'inizio dei saldi infatti ho fatto alcuni acquisti, sia in fatto di scarpe che di borse, ma passando da un estremo all'altro: o risparmiando parecchio, o spendendo parecchio. Per fortuna uno dei due modelli che vi mostrerò adesso è un regalo, altrimenti dovrei prendere esempio dalla protagonista del film I love shopping (Confessions of a Shopaholic) e mettere il bancomat nel congelatore.
Verso la fine di giugno, sono passata casualmente - giuro, eh - davanti alla boutique di Louboutin (che, per la cronaca, vi ricordo che non fa i presaldi) e sono entrata: non essendo riuscita a Milano a provare le So Kate taglia 38, ma solo le Pigalle Follies 120 - che mi hanno strizzato a morte i mignoli - ho pensato di fare un tentativo a Roma: hai visto mai che finalmente, dopo anni, abbia un colpo di fortuna e riesco a trovare le So Kate? Avrei provato di nuovo anche le Pigalle Follies se le avessi trovate, per dar loro un'altra possibilità.
Mia madre e io entriamo, davanti a noi solo due persone che stanno provando chi le Iriza 100, chi le Pigalle Follies 100, per cui aspettiamo ammirando la nuova collezione. Sulla parete di fondo avevano probabilmente già esposto i modelli che sarebbero andati in saldo il 4 luglio, fra loro una Pigalle Follies 100 nel colore "opaline" (celeste).
Durante i 5 minuti di attesa, entra un fattorino e consegna un pacco. La commessa firma e porta il pacco sul retro. Arriva quindi il mio turno e chiedo di poter (ri)provare le Pigalle Follies 120. Taglia 38 non disponibile. Ok, chiedo allora le So Kate sempre taglia 38 in vernice nera, già pronta alla scontata risposta, praticamente avevo già un piede fuori dalla porta.
"Quelle ci sono, sono appena arrivate, vado a prenderle".
Guardo incredula mia madre, che continua beatamente a chattare su Whatsapp.
In negozio hanno le So Kate in vernice nera taglia 38. Le hanno per davvero. Erano arrivate 3 minuti prima tramite corriere.
"Eccole, è davvero fortunata, sono arrivate poco fa".
In pratica c'era il mio nome sopra.
Le provo, ovviamente sono strette a sangue perché nessuno le aveva mai provate prima, ma appena infilate ho capito che se uscivo di lì senza comprarle ero una perfetta idiota. Quando mi sarebbe ricapitato? Mai nella vita.
"Ha fatto bene a prenderle", mi dice la commessa al momento di pagare. "Ora che non facciamo più le liste di attesa, bisogna cogliere l'attimo".
"Mi scusi, quindi non accettate più ordini?".
"No, tra l'altro i modelli classici arrivano in negozio una volta a stagione, ogni sei mesi circa, e poiché nei colori nero e nude non vanno mai in saldo, spariscono subito. Ho ancora due 37.5 e due 38.5, ma questo era l'unico 38".
Qui karma ci cova. 
Dopo essermi fatta salassare il conto in banca - vabbé, avevo messo da parte dei soldi apposta per questa evenienza - esco trasognata, con mia madre al seguito che non aveva ancora afferrato quanto avessi speso.
Ma ne è valsa la pena:








Quando è arrivato il fatidico 4 luglio, io non ero a Roma, così ho istruito a dovere quella santa di mia madre: doveva essere davanti alla boutique di Louboutin almeno mezz'ora prima che aprisse e se avesse trovato il 38 delle Pigalle Follies 100 "opaline" scontato, doveva prenderlo senza esitazione. Nero e nude non andranno mai in saldo, ma gli altri colori sì, parola di commessa che ho tenuto bene in mente. E infatti erano scontate del 40%.
Per cui, altro colpo di fortuna, di cui però devo ringraziare mia madre:












E ora qualche considerazione.
Sia le So Kate che le Pigalle Follies sono strette in punta, ma le So Kate sono più comode avendo una punta leggermente più lunga: le Pigalle Follies, infatti, come sanno ormai anche i sassi, sono il risultato dell'incrocio del tacco delle So Kate con la punta delle vecchie Pigalle, per cui sono (più) corte.
Ma è proprio così?
Qualcosa non torna, in realtà, già a partire dal tacco: le Pigalle Follies 100 in realtà sono alte 11 cm esatti:




E la punta è davvero più corta? O non sarà soprattutto un'illusione dovuta al maggiore scollo del pointed toe rispetto a quello delle So Kate?
Ho messo a confronto i due modelli, tenendo conto che uno è più basso di un cm rispetto all'altro. Ovviamente, se allineo i tacchi, la So Kate risulta più corta perché più alta, ma se allineo la parte anteriore delle scarpe, risulta più lunga solo di pochissimo:





Visto dall'alto è ancora più evidente come sia il maggiore scollo delle Pigalle Follies, unito a una punta di pochissimo più corta, a far sembrare le So Kate assai più lunghe, mentre la differenza è davvero minima.
Detto ciò, è grazie al tacco più basso di un centimetro che le Pigalle Follies sono portabili, perché vi assicuro che la versione 120 è davvero scomoda per le povere dita. Più sexy, di sicuro, ma più dolorosa. Le So Kate 120 sono invece più sopportabili perché di poco più lunghe e accollate. Poi naturalmente dipende dal livello di abitudine/sopportazione di ognuna di noi, sono certa che ci sono donne (beate loro) che trovano tutti questi modelli assolutamente comodi.
Avete anche voi un paio di So Kate o di Pigalle o di Iriza? Come vi trovate? Le Iriza taglia 38 mi scappano dal tallone, per esempio, dovrò puntare al 37,5...

lunedì 11 maggio 2015

New Entry: Gucci "GG sparkling metallic leather sandals"

[Use Google Translate in the right column to translate into your language!]

Devo risparmiare, devo risparmiare, devo risparmiare.
DEVO. Assolutamente.
Ma forse più lo ripeto, più le occasioni piovono dal cielo. Forse se invece ripetessi: "Voglio spendere, voglio spendere, voglio spendere", magari - anzi, sono certa - che non troverei uno straccio di affare.
Da quando siamo diventate orfane di Go In - al cui posto ora c'è un piccolo supermercato indiano - siamo sprofondate nel girone dei depressi: uno dopo l'altro i nostri outlet di riferimento sul fronte delle scarpe firmate stanno chiudendo, per cui è sempre più difficile trovare occasioni incredibili come in passato. 
Difficile ma non impossibile.
Per fortuna per un Go In che se ne va, c'è un Go In 2 (così lo abbiamo chiamato) che ci dà nuova speranza. Piccolo, senza nemmeno uno sgabello per sedersi e provare le scarpe, ma sempre più ricco di marchi medio-grandi, da Casadei a Ferragamo, da Guess a Francesco Sacco, da Gianni Marra a Gucci.
E qui mi fermo per mostrarvi il colpo grosso:




Questo sandalo con logo gioiello fa parte della collezione SS2015 di Gucci, la collezione attuale. E se avete cliccato sul link precedente, avete anche visto il prezzo esorbitante. Per cui, anche se il tacco non mi fa impazzire - mi ricorda fin troppo gli orridi anni '90 - vista la cifra ridicola a cui il sandalo è venduto mi sono ripetuta, mentre lo provavo: "Stiletto, stiletto, stiletto, stiletto!". E la frittata era fatta.







I colori bronzo e oro sono disponibile sul sito ufficiale solo in Canada e USA, mentre nero e argento li trovate anche in Europa.
Strano, visto che nell'outlet questo modello è disponibile - nella versione tacco 11 e soprattutto tacco 8 (la maggior parte) - anche nei bellissimi colori rosa antico e celeste (quasi solo taglie basse):





Confesso che vorrei tornare là e fare man bassa, se solo fossero disponibili altri numeri medio-alti. Non so come sia possibile che modelli delle attuali collezioni di brand di lusso possano essere disponibili in un outlet e venduti addirittura al 70% di sconto, ma davanti a una simile occasione non mi pongo troppo il problema. Se volete sapere dove si trova questo outlet, contattatemi in privato.

venerdì 17 aprile 2015

Valentino "Rockstud": ispirazioni lowcost vs originali

[Use Google Translate in the right column to translate into your language!]

Mettetevi comodi, perché questo sarà un post bello lungo.
Io ero quella che aveva giurato e spergiurato che nel caso delle ormai iconiche Rockstud di Valentino avrebbe comprato solo le originali. Non a prezzo pieno, ovviamente, visto che sul sito ufficiale costano 700,00 euro (e sono anche aumentate). Altrove, ma sempre online, i prezzi sono anche più mostruosi, superando abbondamente i 700, 800, 900 e perfino i 1000 euro. A volte persino i 1200. Anche su eBay, dove sei davvero fortuanata se riesci a comprare a soli 500 euro un paio di Rockstud usate, coi tacchi graffiati, la punta consumata, le suole rovinate, magari anche qualche borchia persa. È paradossale, quindi, ma è più "economico" comprarle nelle boutique o sul sito ufficiale di Valentino.
La bramosia che gira attorno ai due modelli principali della linea...
 
Tacco 10
Tacco 7
...è qualcosa che fa impallidire persino monsieur Louboutin: nemmeno le sue So Kate o altro modello di punta riescono a portare le donne a spendere anche 600 euro (+ spedizioni) su eBay per una Rockstud usata e spesso rovinata. Oppure, 8-900 euro per una nuova. E non è che sul sito ufficiale o per esempio su Luisaviaroma siano (tutte) sold out, è che semplicemente l'ossessione sviluppatasi verso queste scarpe impedisce di capire che i prezzi su eBay non scenderanno mai se gli utenti non smettono di comprarle a qualunque cifra pur di avere uno dei due modelli.
Ho dunque aspettato pazientemente i saldi che non sono mai arrivati, perché ai saldi non ci arrivano e comunque in saldo non ci vanno.
Ho aspettato l'asta giusta su eBay, per poi scoprire che appunto su eBay i prezzi sono anche peggiori.
Ho installato Depop sul cellulare e lì qualcosa a meno ho trovato (550 euro), ma su Depop bisogna stare all'erta, perché le truffe dilagano: esistono repliche cinesi quasi identiche alle Rockstud, l'unica differenza sta nella suola non di cuoio.
So che - molto raramente - qualcosa arriva negli outlet di Valentino, ma bisogna essere lì nel momento esatto in cui vengono esposte, perché spariscono subito.
Nell'attesa dunque di riuscire a comprarmi almeno un paio senza spendere più di 500 euro, ho deciso di cedere alle ispirazioni, sia di pelle che di plastica, per tutte coloro che come me non concepiscono di spendere cifre assurde e si accontentano di un modello ispirato ma comunque ben fatto.


Plastica a sinitra. Pelle a destra.


Nel campo delle ispirazioni di qualità, cioè fatte di pelle e cuoio, vi sono diversi brand che propongono modelli simili se non identici alle Rockstud, ma a cifre più ragionevoli:

1) Max Bianco (foto scattata da Shoeplay, ignoriamo il prezzo, sono sparite subito), ad esempio, ha creato un modello quasi identico all'originale, da cui si differenzia a occhio per i listini più spessi (più larghi cioè delle borchie anziché della stessa larghezza), la punta invece è praticamente quella:



2) The Seller: so che le vendeva a 240 euro, ma non sono più riuscita a trovare le relative immagini, se non ricordo male erano comunque ispirate al modello tacco 10.

3) Guja: ha due negozi a Roma e due a Milano e vende un modello in tre colori (bianco, nero e fango), ispirato al tacco 7 delle Rockstud, per 115 euro (grazie Shoeplay per le foto!):








Sono belle e ben fatte, con la tomaia in pelle e la suola in cuoio, la punta è quasi perfetta, la scollatura anche, ma la differenza più evidente con le originali sta nel fatto che i cinturini sono 2 e non 3:





Se Valentino ha messo sul modello con tacco 7 tre listini, un motivo c'è, anzi due: per permettere sia al listino che abbraccia il tallone, sia al t-bar di rimanere accostati al piede, anziché il primo prendere il largo e il secondo tendersi come una corda di violino.
Danielle, presente a Roma con 4 negozi, vende lo stesso identico modello, in nero e fango, per 119 euro. In più vende un modello tricolor che sembra un incrocio tra il modello tacco 7 e quello tacco 10.

Rispetto alle ispirazioni in pelle, quelle lowcost cinesi in plastica sono più facili da trovare online, in particolare su Depop, ma non vanno confuse con i fake che hanno la targhetta e la scatola fasulla di Valentino. Di ispirazioni cinesi ce ne sono a bizzeffe, da 7 e 10 cm, e non si limitano ai colori bianco, nero e fango, ma spaziano dal fuxia al rosso, giallo, viola, lilla, celeste, blu, verde, ce ne sono anche multicolori come quelle vere.
Io ho trovato in un negozio (non cinese) la variante penso più economica che ci sia in circolazione, appena 19 euro, tanto che il negoziante mi ha confessato di aver venduto rapidamente tutte le 600 paia (di 5 colori) che aveva in magazzino (strano, eh?), per cui io ho comprato l'ultima gialla, taglia 39 (che calza 38, le scarpe cinesi vestono poco, quindi attenzione!): si tratta di un modello ispirato al tacco 10, ma alto 9 cm.








Pur essendo di plastica, sono morbidissime e quindi stracomode. Anche in questo caso vi sono le borchie a vista all'interno, la scarpa è accollata per cui non lascia intravedere nemmeno l'attaccatura delle dita, mancano le borchie sul lato interno del listino che abbraccia il tallone (le aggiungerò io), il quale è cucito al cinturino, anziché essere uniti da un passante, ma il lato interno del modello è tutto aperto e mette bene in mostra l'arco del piede.
Insomma, per 19 euro ci potevo anche stare, anzi, se in negozio fossero rimasti anche i colori rosso e fucsia, avrei preso anche quelli.
Su eBay fate attenzione, perché sono in vendita repliche cinesi quasi perfette con la targhetta di Valentino, solo guardando la suola si capisce che sono false, ma partono con una base d'asta di 65 dollari e vengono vendute anche a 250 dollari pur essendo di plastica, capite perché parlo di follia nel caso delle Rockstud? Pur sapendo che sono false, la gente ci spende lo stesso cifre assurde.
Se poi fate una ricerca su Depop, le ispirazioni cinesi si sprecano, ma hanno prezzi migliori: si va dai 40 ai 55 euro per i modelli con i tacchi, più economiche invece le ballerine.

Nel prossimo post metterò invece a confronto due borse: un mostro sacro e il suo alter ego super lowcost, alla prossima!

martedì 31 marzo 2015

New entries: sandali gioiello verdi di Francesco Sacco

[Use Google Translate in the right column to translate into your language!]

Questo è l'ultimo post dedicato ai sandali gioiello di Francesco Sacco, in quanto dei tre modelli acquistati presso l'outlet Legrottese di Ostia Lido, uno ve l'ho già mostrato e gli altri due li espongo adesso insieme, poiché hanno un particolare in comune: lo stesso colore. Avevo bisogno di un sandalo gioiello verde, ma i modelli bellissimi e il prezzo davvero conveniente mi hanno spinto alla fine ad acquistarne un altro.
Il primo - di cui ringrazio Shoegal per le foto - è un sandalo in pelle di pitone (sigh) verde sfumato d'oro (!), con una farfalla sul tallone decorata con cristalli Swarovski applicati anche sul tacco per mettere in risalto il logo del brand. La particolarità di questi sandali è però data dalle due "catenelle" che scendono dalla farfalla, sfiorano languidamente il piede e si uniscono al listino tempestato di cristalli:








Lo sfarzo di sandali così opulenti si può purtroppo apprezzare davvero solo dal vivo: le foto infatti non rendono giustizia, ve l'assicuro.
Il secondo modello, piuttosto essenziale, è ugualmente verde chiaro, ma in pelle effetto metallizzato. Qui il punto luce si concentra sul fiocco, ma Sacco è stato bravo a bilanciarlo con un tacco verde coleottero e la particolarità della bombatura nel tratto finale:








La cosa incredibile è che entrambi i sandali qui sopra sono taglia 37, mentre il sandalo fiorato che vi ho già mostrato è taglia 38 e del sandalo acquistato da Shoegal mi va bene il 39. Insomma, Sacco calza un po' strano, ogni modello andrebbe prima provato.