O come si dice a Roma, una sòla.
Alle 19 si sarebbe dovuta tenere la sfilata sulla scalinata di piazza di Spagna, ma avendo piovuto fin quasi alle 19:30, la sfilata è stata posticipata di quasi un'ora - meglio, così non c'era troppa gente e non ce la siamo persa, essendo arrivati a Spagna proprio alle sette e mezza - purtroppo però eravamo un po' lontani e le foto sono venute sfocate per la maggior parte nel tentativo di zommare al massimo, spero che a Shoegal siano venute meglio; tra l'altro mi ha detto che in realtà i bellissimi vestiti indossati dalle modelle avevano già sfilato, per cui erano "riciclati". La sfilata non sarà durata più di dieci minuti:
Ho tentato disperatamente di fotografare l'ampio abito bianco - un abito da sposa - con cappello di piume, ma non c'è stato verso: troppa luce o troppa ombra.
Comunque sia, da quel momento in poi non ha piovuto più e in piazza come in via Condotti, via del Babuino, via del Corso ecc. si è formata velocemente la ressa di cosplayer modaioli (di cui fa parte la sottoscritta).
Essendo soltanto in tre (Shoegal, il mio lui e la presente) per la defezione di Laim e Vanessa (ve possino!) non è stato difficile decidere il giro dei negozi da fare, prima tappa: Caovilla. Shoegal ha ricevuto l'invito per la presentazione della nuova collezione invernale ed era certa che il negozio fosse rimasto aperto per l'occasione ("Ma ti pare...!"), io però avevo qualche dubbio, perché quel tratto di via Borgognona è sempre deserto, ma ci siamo comunque avviati passando davanti Alberto Guardiani. Che altro poteva avere in vetrina il suo negozio se non i famosissimi lipstick heels?
Ma andiamo avanti e arriviamo in via Borgognona:
E quindi davanti alla boutique di Caovilla... chiusa. Sara non poteva crederci, francamente ho stentato anch'io. Comunque ecco la vetrina e l'interno:
A quel punto, deluse, ci siamo addentrati nelle viuzze interne fra piazza di Spagna e via del Corso e siamo sbucati in via del Babuino. Zanotti era aperto (e vorrei vedere), ma a Shoegal non è piaciuto quel che si vedeva da fuori, in vetrina poi c'era poco, tra cui la versione nera della borsa (?!) creata per l'evento:
Borsa un par di ciufoli, è una pochette minuscola.
Abbiamo dunque tirato dritto, preferendo optare per uno dei due negozi Gente della via, quello che vende abbigliamento e accessori donna, of course. Proprio lì accanto all'ingresso stavano intervistando una signora bionda su tacchi a spillo che Sara non è riuscita a identificare e a me non diceva nulla (una delle ragazze reclutate per l'evento e che giravano per le vie del centro con magliette tematiche ha detto che si trattava della direttrice di Vogue Italia, ma ho appena visto la sua foto su internet e non era lei).
Entriamo dunque nella boutique di Gente (dove nel lontano 2006 lasciai il mio curriculum e venni chiamata una settimana dopo), che dal negozio che ricordavo si è trasformata quasi in un salotto. All'ingresso ci invitano a lasciare l'ombrello (ma il mio lui decide di rimanere fuori ad aspettarci e così li lasciamo a lui) e ci offrono fragole intinte nel cioccolato e spumante. Penso di essere stata una delle poche ad aver accettato, chissà perché la maggior parte di coloro che entravano rifiutavano, mah... Comunque ci siamo girate in lungo e largo i due piani della labirintica boutique (Sara ha fatto le foto), soprattutto il secondo piano, dove a farla da padrone erano decollté ricoperte di Swarovski di Jimmy Choo, che quasi formavano un albero di natale al centro di un salottino, e questa versione tamarra delle Lady Peep di Louboutin:
Questo orrore era ovunque e come se non bastasse c'era anche una mini pochette coordinata. Se già la deco spuntata è obscena, figurarsi deco e pochette insieme: manca solo il frustino o un bel marciapiede isolato e poco illuminato... Qua e là comunque campeggiavano anche sobri sandali di Sebastian e Tom Ford:
Vi era persino un salottino riservato esclusivamente all'intimo di lusso. Al piano terra invece, chissà perché, avevano dedicato un'intera parete a Lanvin: le sue calzature non mi hanno mai entusiasmato...
Dopo aver preso un'altra fragolona col cioccolato, siamo uscite in direzione del negozio monomarca di Baldinini, il cui direttore è... vicino di casa del mio lui! *_* A differenza degli altri negozi visitati, questo era pieno e il perché è presto detto: nell'ampio ingresso c'era un deejay che sparava musica a volume sostenuto, c'era l'angolo buffet in cui venivano servite pizzette, patatine e da bere, c'erano commesse con una graziosissima maglietta dell'evento che invitavano a comprarla per 30 euro, parte dei quali (o tutti? Non ricordo) veniva devoluta per i terremotati dell'Emilia Romagna. Manco a dirlo, l'abbiamo prontamente acquistata:
Sì, questa qui sopra sono io! ^_^ Il simpatico direttore ci ha regalato il catalogo della collezione invernale e due diversi profumini spray firmati Baldinini molto buoni (a Sara uno dei due è stato spruzzato di continuo dalle solerti commesse... XD). Abbiamo chiesto a Fabio se potevamo fare delle foto alle scarpe e borse esposte e lui ci ha detto che non era possibile in quel momento: c'era la figlia di Baldinini che girava per il negozio, ma ci ha invitato a ritornare presto per fare tutte le foto che volevamo per pubblicarle sui nostri blog! *_* Intanto ecco parte della Fall-Winter attuale:
Questi meravigliosi sandali con questo strano tacco a "gamba di sedia settecentesca" non erano esposti in negozio, ma sono presenti sul catalogo cartaceo e sul sito internet dell'azienda (link in alto). Questi invece c'erano:
Felici del nostro acquisto e di poter tornare per fare tutte le foto che volevamo, siamo tornate verso piazza di Spagna sbavando sulla vetrina di Sergio Rossi nel dirigerci verso Casadei.
Il mitico signor Antonio era proprio dietro la porta a vetri e ci ha accolto col suo solito calore, che uomo! Purtroppo non poteva restare tutto il tempo con noi, se volevamo provare qualcosa avrebbe dovuto affidarci a una commessa, ma abbiamo avuto pietà: era stata una giornata stressante per loro, non volevamo infierire, così abbiamo detto che saremmo ripassate a trovarlo in un momento di calma. E ci ripasseremo prestissimo, perché voglio assolutamente provare la perfezione formato tronchetto:
In negozio era esposta anche la versione nera con i bordi in pelle arancione fluo: colpo di fulmine dritto al cuore! *ç* Il signor Antonio ci ha poi mostrato una novità assoluta: uno stivale (d'altura) con tacco da infarto in pitone... elasticizzato. °_° Vorrei mostrarvi tutte le meraviglie presenti in negozio, alcune non le ho viste nemmeno online, ma fate prima a visitare il sito ufficiale di Casadei (link in alto), da parte mia segnalo:
Lasciato a malincuore il signor Antonio per potergli far fare il suo lavoro, ci siamo diretti verso la bolgia di via Condotti, dove nella vetrina di Prada campeggiavano queste belle zeppone:
Abbiamo quindi opportunamente glissato la pubblicità che in strada si stava facendo Zalando: in pratica, chiedeva alle passanti di urlare attraverso un megafono come nella loro nota pubblicità. Dyo-ce-ne-scampi-e-liberi. Via, via, via! Siamo andati da Fendi visitando i primi due piani del palazzo, dove una ressa inaudita ci ha spinto a uscire quasi di corsa. Abbiamo quindi fatto un tratto di via del Corso verso piazza del Popolo, meno affollata di quel che pensavamo, saltando Fornarina dove c'era il delirio per tornare verso piazza di Spagna e all'agognata metro.
Agognata perché, a ben guardare, questa serata ha avuto davvero ben poco senso: se l'intento era quello di avvicinare il povero "volgo" ai negozi di lusso, beh, hanno fallito, perché la gente si è limitata a entrare, sbirciare, approfittare degli stuzzichini se c'erano e scappare. Come ha sempre fatto chi non si può permettere si spendere cifre da capogiro. Non ha senso attirare gente con musica e/o cibarie, se poi non offri loro quel che vorrebbero veramente, quello che le spingerebbe davvero tra le braccia del lusso: un bello sconto almeno per una sera oppure super saldi di rimanenze di fine stagione. Carina è stata l'idea della maglietta, certamente migliore delle ballerine che Casadei ha realizzato per l'evento, visto che costavano 265 euro:
Non oso immaginare la pochette di Zanotti... In pratica è come se i negozi invece di chiudere come sempre alle 19,30 avessero deciso di prolungare fino all 23,30 così, tanto per... Se vuoi che entri nel tuo negozio per spendere, me povera morta di fame, devi darmi un vero motivo per farlo!
Ergo, a mio giudizio la serata è stata una delusione.
Bè, immaginavo che sarebbe andata a finire così! A auella di Milano non sono mai andata perchè nessuna delle mie conoscenze è interessata ad accompagnarmi ma credo che sarebbe stata la stessa cosa XD
RispondiEliminaNon vedo l'ora dei prossimi post, quando andrete da Baldinini (quei sandali dorati riversi per terra sono da sbav) e Casadei :)
Sara e io abbiamo infatti deciso di tornare presto in centro, le tappe sono: Baldinini, Casadei, Caovilla e un negozietto in una traversa di piazza di Spagna che vende scarpette interessanti a 20 euro! *_*
EliminaIl signor Antonio comunque ci ha detto che la VFNO di Milano è anche peggio di quella di Roma, forse hai fatto bene a non andarci... °_°
Seh, la vecchiaia..i sandali di cui parlavo erano di Caovilla XD
RispondiEliminaAh ecco... XDDDD
EliminaOh finalmente un post VERO sulla serata :-)
RispondiEliminaGrazie, ho fatto del mio meglio! ^^ Certo che se non c'eri tu non penso ci sarei andata o comunque sarei rimasta poco (Alfy odia a morte la ressa): ho resistito con quei sandali solo per te! XDDDD
EliminaScherzi a parte, grazie della compagnia! ^__^
Un momento... ma perché qualcuno ne ha parlato in termini entusiasti? °_°
EliminaLa prima che hanno fatto era diversa: chi è stato parla di una serata ricca di omaggi, sconti e capsule collection. Ma poi è stata riciclata come evento spendifero e pubblicitario in nome dei blog. E' una sorta di comunicazione virale autoindotta.Non mi piacciono queste cose XD e da brava acquirente "maiprezzopieno" non ci vado per principio!
RispondiEliminaComunque grazie per la lustratina d'occhi *_*
Momo
Ma di niente! XDDD
EliminaEcco, sapere che in principio è stata concepita diversamente, ovvero come avrebbe dovuto continuare a essere, da una parte mi fa piacere, dall'altra però amplifica ancora di più la delusione per un evento utile solo a vendere qualche copia in più di Vogue. >_>
Mi dispiace non essere venuta. Mi sono fatta condizionare dalla pioggia :(.
EliminaLeggendo il tuo post mi rendo conto che l'evento non è stato realizzato per promuovere e incentivare all'acquisto, bensì per far sognare.....
beh! ti dico che mi sarebbe bastato sognare! :)
Tanti si sono fatti condizionare dalla pioggia, purtroppo, comunque non preoccuparti, non ti sei persa molto, anche perché l'evento non è stato pensato per permettere anche ai meno danarosi di acquistare, ma solo per farsi pubblicità, in primis Vogue. Per cui sognare va bene, ma toccare, provare senza poi poter portare via no, allora davvero è meglio non metterci piede in quei negozi.
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