martedì 20 settembre 2011

Chanel, Chanel... ma che combini?

Qualche giorno fa mi sono chiesta come mai, quando si parla di novità scarpesche partorite dai più grandi stilisti per la nuova stagione, Chanel non sia mai fra questi, che fosse solo una mia impressione? O le proposte di Chanel non sono interessanti? Così ho dato un'occhiata al sito internet della maison e ogni dubbio è stato fugato da una collezione donna invernale che definire orripilante è eufemistico:







A parte forse la decollté bicolore e il tronchetto imbottito, il resto è inguardabile e la precollezione lo è altrettanto, vedere per credere. E tuttavia c'è di peggio: la collezione Paris-Byzance riguardante le calzature "gioiello" fa sanguinare gli occhi:





Dove sono l'eleganza, la femminilità? Questo è il massimo che gli stilisti della maison sono riusciti a fare? Scherziamo?!

5 commenti:

  1. Confermo in pieno, si salva la solita scarpa bicolore, che ormai è sdoganatissima e la si accetta di default ;D

    Che pazzi questi di Chanel..

    La cosa più curiosa è che l'unico stilista a dare il nome commerciale ad un modello di scarpe sono proprio loro: la chanel è la scarpetta slingback nel mondo conosciuto...Eppure spesso producono certe cacche che mica me lo spiego ;(

    Baci
    Momo

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  2. Confermo in pieno, si salva la solita scarpa bicolore, che ormai è sdoganatissima e la si accetta di default

    Pensa che, sul sito, il massimo della decollté da sera è la medesima scarpa bicolore coperta di lustrini. E' mai possibile che oltre quello non vanno? ç___ç

    la chanel è la scarpetta slingback nel mondo conosciuto...Eppure spesso producono certe cacche che mica me lo spiego

    Al di là che sono sbottata a ridere quando ho letto l'ultima frase, io me lo spiego solo in un modo: cavallo che vince non si cambia. E mi sta anche bene, Caovilla sono anni che propone gli snake sandals in tutte le salse, però non si limita a quelli, invece Chanel ha i paraocchi e vede solo le bicolori, mah...

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  3. Le scarpe in Chanel hanno da sempre il ruolo di semplice (passatemi il termine) accessorio che va inquadrato all'interno di un contesto, quindi nelle varie collezioni: i modelli qui sopra non piacciono nemmeno a me, ma nelle foto delle linee della prossima stagione (soprattutto la collezione bizantina) c'è tanta arte da far male agli occhi, in senso buono!
    Raramente, a mio avviso, Chanel ha proposto scarpe degne di nota, ma non per questo non crea pezzi di storia della moda di anno in anno.
    Per quanto riguarda il discorso del cavallo vincente è vero, in Chanel la tradizione è sacra e non si tocca, tutto viene vissuto e creato oggi seguendo lo stile di Mademoiselle, aggiungendo quel piglio innovativo moderno che l'ha resa un mito, dai profumi al trucco, passando ovviamente per l'haute couture.
    Scusate la lunghezza del commento, ma quello Chanel è un mondo che conosco piuttosto bene, per me è intoccabile quasi come Caovilla e pochi altri ;-)

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  4. Nessun problema, tranquilla. ^_^ Capisco che per te Chanel sia un marchio sacro, è un mito dopotutto, ha fatto la storia della moda sia nell'abbigliamento, che nelle calzature, che nei profumi. Ma Chanel - a mio modesto avviso - era Chanel finché era viva Coco. Ora mi pare che tutto si sia fossilizzato per seguire ciecamente la strada da lei tracciata a suo tempo. Di innovativo, mi spiace, io non vedo nulla, a parte alcuni capi della collezione Byzance che escono fuori dai soliti schemi ma non per questo siano gradevoli alla vista, beh, almeno per me. Come ho detto a Momo, vuoi seguire la tradizione? Benissimo, ma fai anche qualcosa di nuovo, qualcosa che lasci a bocca aperta e non che faccia storcere il naso, non si può campare per sempre sulle glorie del passato, perché tu resti indietro mentre gli altri vanno avanti.
    Vedi, per me nessuno è intoccabile, perché tutti sbagliamo, è difficile non commettere errori, prima o poi lo scivolone lo facciamo tutti. Questo non vuol dire che un mito non resti un mito, qualsiasi sia il suo ambito, anche quando toppa di brutto, ma se succede lo dico chiaro e tondo, non ci passo sopra solo per quel che di grandioso ha fatto in passato, anzi, lo bacchetto come merita.
    Io sono, tra l'altro, una divoratrice di libri e da adolescente ho letto quasi tutti i romanzi di Stephen King, per me era fantastico e intoccabile, ha fatto la storia della letteratura horror/sovrannaturale. Ma a un certo punto qualcosa si è inceppato perché ha iniziato a scrivere cretinerie allo stato puro. Devo perdonarlo per quel che di bello ha scritto in passato? No, perché ho speso soldi per leggere le ultime idiozie pubblicate, quindi non lo perdono e lo mazzolo come merita, mito o non mito. Ok, ho mazzolato su aNobii scrittori che hanno vinto il Nobel (vabbé, ormai lo regalano a cani e porci, di che mi stupisco?), figuriamoci quindi se risparmiavo il mio mito d'infanzia. XDDD
    Per fortuna nel mondo della moda non compri a scatola chiusa, un capo lo puoi valutare, lo puoi indosssare e poi decidere se comprarlo o meno. Ma la sostanza non cambia: solo perché ti chiami Chanel, o Louboutin, o Caovilla o Sergio Rossi, se crei qualcosa che mi fa arricciare le labbra dal disappunto lo dico, perché nessuno è perfetto e quindi intoccabile.

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  5. Devo ammettere che la mia conoscenza di Chanel è limitata (tolte ovviamente le creazioni che ormai sono diventate icone indiscutibili) quindi mi limito a commentare i modelli presentati in questo post e ritengo che si possano apprezzare solo le due decolletè, il resto è davvero brutto! Baci :) Laim

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